Spessore corticale e neurobiologia dei 6 principali disturbi mentali
ROBERTO COLONNA
NOTE E NOTIZIE - Anno XVIII – 27 febbraio 2021.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org
della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia).
Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società,
la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici
selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste
e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
Una decina di anni fa ci fu posta la domanda: “Con
le attuali metodiche di neuroimmagine cerebrale è possibile un’istologia
virtuale in vivo per cercare correlati specifici dei vari disturbi mentali?”.
Personalmente, espressi dubbi circa la possibilità di ottenere misurazioni
affidabilmente rispondenti alle reali dimensioni micro-macroscopiche delle
strutture di interesse; ma il nostro presidente osservò che, limitatamente ad
un interesse quantitativo, si sarebbero potuti ottenere dati di correlazione
rilevanti, sempre che il campione fosse talmente tanto esteso da consentire sia
di tarare con certezza lo spettro di variazione individuale fisiologica, sia di
raccogliere un numero significativo di rilievi omogenei, se non identici, per
una stessa sindrome o patologia.
In altri termini, Giuseppe Perrella, forse anche per
un suo breve passato da istochimico, non si faceva grandi illusioni su una “istologia
in vivo” con la risonanza magnetica nucleare, qualsiasi fosse la tecnica
accessoria aggiunta, ma era fiducioso nella possibilità di ottenere correlati significativi,
del tipo spessore e volume, con un campione di dimensioni enormi,
quali non se ne erano ancora visti. Ora recensiamo uno studio che ha realizzato
proprio questa impresa.
Unendo il lavoro di consorzi dedicati a singole
patologie psichiatriche, gruppi di lavoro, medici e ricercatori provenienti da
191 istituzioni medico-scientifiche diverse sono stati ottenuti dati sull’encefalo
di 28.321 volontari.
(Patel Y.,
et al. Virtual Histology of Cortical Thickness and Shared Neurobiology
in 6 Psychiatric Disorders. JAMA
Psychiatry 78 (1): 47-63, 2021).
La provenienza
degli autori è la seguente: Writing Committee for the
Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder; Autism spectrum Disorder; Bipolar
Disorder; Major Depressive Disorder; Obsessive-Compulsive Disorder; Schizophrenia
ENIGMA Working Groups; and 191 institutions from North America, South America,
Europe, Australia, Africa and Russia.
Gli studi di neuroimmagine cerebrale di grande scala
hanno da tempo evidenziato delle differenze nello spessore della corteccia
cerebrale peculiari di ciascuna categoria dei maggiori disturbi psichiatrici,
anche se la reale significatività di questi rilievi attendeva ulteriori giudizi
e verifiche su grandi numeri. Soprattutto, il valore neurobiologico di queste
differenze morfologiche non era stato indagato e ha contribuito a motivare il
sodalizio fra i numerosissimi autori dello studio qui recensito. Infatti, l’obiettivo
principale del progetto di ricerca era costituito dal cercare di stabilire i
correlati neurobiologici dei caratteri definiti mediante neuroimmagini in sei
grandi categorie neuropatologiche e psicopatologiche: Disturbi dello spettro
dell’autismo (ASD, da autism spectrum disorder), Disturbo dell’attenzione con
iperattività (ADHD, da attention deficit hyperactivity disorder), Disturbo depressivo maggiore (MDD,
da major depressive disorder), Disturbo bipolare (BD, da bipolar disorder), Disturbo
ossessivo-compulsivo (OCD, da obsessive-compulsive
disorder) e Schizofrenia.
È stato valutato l’encefalo (particolarmente in T1
alla RMN) di 12.721 casi clinici e 15.600 controlli, per un totale di 28.321 soggetti
esaminati di età compresa tra i 2 anni e gli 89 anni. Sono stati associati
profili interregionali di differenze di gruppo nello spessore corticale,
per ciascuna delle 6 categorie diagnostiche, con i profili di espressione
genica specifici per le cellule piramidali, gli astrociti (eccetto
BD) e la microglia (eccetto OCD). Presi
insieme, i profili di espressione genica dei tre tipi cellulari spiegavano tra
il 25% e il 54% della variazione nei profili interregionali delle differenze
tra gruppi dello spessore corticale. Per il contenuto dettagliato di tutte le
analisi statistiche dell’espressione genica eseguite dagli autori dello studio
si rimanda al testo integrale dello studio originale.
I processi neurobiologici condivisi sono stati
associati in questo studio ai valori di spessore corticale caratteristici per
ciascuna delle 6 categorie neuropatologiche e psichiatriche valutate,
evidenziando che tali processi implicano un ruolo comune dello sviluppo
prenatale e della fisiopatologia post-natale della corteccia cerebrale
in questi disturbi.
L’autore della
nota ringrazia
la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla
lettura degli scritti di
argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare
il motore interno nella pagina “CERCA”).
Roberto Colonna
BM&L-27 febbraio 2021
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